Territorio

L'ABRUZZO FORTE E GENTILE

Situato nell’Italia centro-meridionale, l’Abruzzo si estende dal cuore dell’Appennino Centrale al Mare Adriatico. Un vero e proprio paradiso per la flora e la fauna, circa il 75% delle specie europee sono situate nella nostra regione. L’Abruzzo è una delle regioni più verdi del vecchio continente, l’estensione del patrimonio naturalistico è immenso; tre parchi nazionali, un parco regionale, 38 aree protette tra oasi riserve regionali e riserve statali. In totale il 36,3% del territorio regionale è sottoposto a tutela ambientale.

TUTTE LE MERAVIGLIE D'ABRUZZO
NELLE 9 MAGS DOCKS

1 - DOCK MARE ADRIATICO E LE COLLINE COSTIERE

Città Sant’Angelo è un elegante e nobile scrigno di storia, arte e natura; posizionata strategicamente una collina, poco distante dal mare e da Pescara, si sviluppa il nucleo storico di Città Sant’Angelo, ricco di pregevoli palazzi gentilizi, luoghi di culto e stretti vicoli che consentono di scoprire scorci suggestivi e unici. Riconosciuto come uno dei Borghi più Belli d’Italia, la ridente cittadina, grazie agli eccellenti vini e oli prodotti nel suo territorio, ha ottenuto il marchio Bandiera Verde per l’Agricoltura.
Città Sant’Angelo Marina era un borgo di contadini pescatori. Oggi si è trasformato in zona residenziale e commerciale. Annovera nel suo sviluppato tessuto commerciale grandi centri commerciali e uno degli Outlet Village più grandi del centro Italia. È di fatti una delle principali porte d’ingresso per chi raggiunge l’Abruzzo attraverso l’Autostrada Adriatica. Ma questo agli occhi della storia non è una sorpresa infatti è proprio da questa zona che nasce, al tempo dei romani, l’importante e vecchia Via del Sale.
Silvi è un comune le cui origini storiche sono da ricondurre a quelle della vicina Atri. Nel periodo romano fu fortificata e nel medioevo, per difendersi dei corsari turchi e saraceni che sbarcavano sulla costa, iniziò a strutturarsi nel vicino borgo di Silvi Paese con la costruzione di tre torri di avvistamento e della cinta muraria che ancora oggi le dona un fascino particolare. Dal suo belvedere gode di una vista unica e spettacolare su tutta la costa abruzzese. Con i suoi 9 km di fascia costiera, rappresenta uno dei maggiori centri abruzzesi per il turismo balneare.
Pineto è una rinomata cittadina balneare caratterizzata, come si evince dal suo nome, dall’importante presenza di pinete. Fino al 1930, quando è diventato comune, si chiamava Villa Filiani ed era una frazione del comune di Mutignano che a sua volta è diventata frazione di Pineto. È stata proprio la famiglia Filiani di Atri a dare origine a Pineto costruendo il primo edificio come propria residenza estiva. Il passaggio della ferrovia adriatica, lo scalo ferroviario e la lungimiranza del Comm. Luigi Filiani con la scelta di impiantare oltre 2000 pini di fronte al mare, fanno di questa piccola località un gioiello unico e inconfondibile.
Mutignano è un antico borgo di origine medievale e costituisce il primo insediamento di quella che è oggi l’attuale Pineto. Nel Medioevo nonostante la crisi e la povertà che interessarono tutta l’Europa, si ingrandì e divenne un vero e proprio borgo, alle dipendenze dell’Abbazia di San Giovanni in Venere. Nel 1251, oltre a essere affidata alla diocesi di Atri, entrò a far parte del ducato sotto gli Acquaviva d’Aragona (1395- 1760). In questi 6 secoli, Montediano cambiò nome nell’attuale Mutignano e furono erette le mura, i palazzi, le chiese e soprattutto il Castello, che si trovava all’estremità ovest del paese. Il borgo è caratterizzato dalla presenza di diversi murales che rappresentano scene di vita quotidiana, dipinti su alcune facciate che danno sulle vie e le piazze principali.
La magnifica cittadina di Atri sorge su 3 colli, il Maralto, il Muralto e il Colle di Mezzo che si affacciano sul mare adriatico e e sui maestosi “Calanchi”. La cittadina dal 1935 è stata sotto il dominio del Ducato degli Acquaviva fino al 1760 quando tornò sotto il dominio del Regno di Napoli. Tra i maestosi “Calanchi” e verdi fertili colline sorge questa ridente borgo cittadino, intriso di storia e magia di numerosi palazzi signorili e monumenti di interesse storico. Descritta dagli autori greci e latini come Hatria Picena, la sua origine risale all’Età del Ferro tra il X e l’XI secolo a.c…

2 - DOCK VALLE DEL FINO

La Valle del Fino prende il nome dal Fiume Fino che nasce sul versante nord orientale del Gran Sasso. La valle, che parte da Arsita per arrivare sulla costa adriatica, è un susseguirsi di dolci colline, boschi, campi coltivati, sempre dominati dal rassicurante Gran Sasso. La lenta discesa dal territorio montano e pedemontano continua il suo lento ed costante decorso verso la vallata che diventa sempre più dolce ed ampia fino a giungere al mare. Sulle sommità dei colli maggiori, immersi nei verdi colori della campagna abruzzese, si può godere un eccezionale panorama che apre i suoi orizzonti all’Adriatico, ai massicci del Gran Sasso, Majella, Monti della Laga e Monti Gemelli nonché all’umbro e marchigiano monte Vettore.
Elice è un piccolo borgo di origine medievale posto sul lato settentrionale della valle del fino, in area vestina. Tracce della sua storia si hanno sin dal XI secolo. Nel 1051 il monastero benedettino di S. Maria di Picciano aveva, per donazione di Bernardo di Penne, figlio di Bernardo, una cella detta di S. Martino “nel castello dell’Ilice soggetto”. Il 10 luglio 1084, nel castello di Loreto, il conte Guglielmo Tassone donò il castello di Elice, con uomini, terreni, edifici e pertinenze, all’abbazia di S. Giovanni in Venere. Tra le varie attrazioni del paese vi sono la Chiesa medievale di San Martino e il Castello Castiglioni che rappresenta il monumento principale del borgo antico.
Le antiche origini di Castilenti sono testimoniate dai ritrovamenti di tracce di insediamenti su tutto il suo territorio. Tra i più significativi, spiccano quelli in località Casabianca, attribuibili al periodo italico mentre all’età ellenistica, III – II secolo a.C., risale il rinvenimento dei resti di un luogo di culto in località San Romualdo. È al periodo tardo romano che potrebbe risalire il toponimo che risulterebbe essere composto dalla voce castellun, diminutivo di castrum, e dal nome di persona Lentius. Il monumento più prestigioso, nel centro abitato, è rappresentato dal palazzo dei marchesi de Sterlich, signori di Castilenti fino all’eversione feudale, costruito in laterizio nel XVI secolo. Sempre nel centro storico è situata la Chiesa madre di Santa Vittoria, di cui si hanno tracce fino dal 1309. Fuori dell’abitato sorge il convento francescano di Santa Maria di Monte Oliveto edificato nel 1598 e abitato da più di dieci frati fino al 1811, data della soppressione napoleonica degli ordini religiosi con l’esproprio dei beni.
Montefino, di origine medievale, è un comune che sorge su un’altura scoscesa lungo la valle del Fino e conserva l’aspetto del borgo incastellato. Intorno al 1150 era un feudo di appena 65 abitanti, tenuto da Trasmondo di Colle Madii, per conto del Conte Roberto di Aprutio. Nel 1862 il Comune di Montefiore venne rinominato Montefino. Oltre al caratteristico centro storico, è possibile ammirare i resti del Castello di Corte con la sua torre circolare legata a un complesso di case. Offre uno dei più incantevoli e pittoreschi panorami della Valle del Fino.
Custode di storia millenaria, religiosità e bellezza. Nel cuore della valle del Fino, su un colle a 265 metri slm, Castiglione Messer Raimondo custodisce un notevole patrimonio artistico e culturale. Raccolto attorno all’imponente chiesa di San Donato Martire, con il Santuario che ne conserva le spoglie, il paese si caratterizza per i suoi vicoli e scorci con interessanti arcate. Di notevole interesse storico sono anche la frazione Appignano, con il suo antico borgo medievale, e la Frazione San Giorgio, con il ritrovamento dei resti di un antico castello normanno. Percorrendo il territorio dal mare verso la montagna, grazie alla morfologia del terreno che presenta ancore colline dolci e comode da coltivare, Castiglione Messer Raimondo è fiera di mostrare la sua vocazione agricola. Non a caso in questo territorio ospita la specie autoctona di varietà di olive denominata La Castiglionese. Numerose sono le aziende agricole presenti, in alcune di esse è possibile acquistare prodotti a km zero.
Bisenti, località ricca di storia e tradizioni, è un borgo di origini antichissime che risalgono all’età preromana. Secondo la leggenda, Bisenti è la patria di Ponzio Pilato, procuratore romano che nel I secolo d.C. governò la Giudea e al quale viene attribuita la responsabilità della condanna di Gesù di Nazareth alla pena della crocefissione. Di notevole importanza e bellezza, la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria degli Angeli, risalente al XVI secolo, la torre medievale, il palazzo che attualmente ospita l’abbazia risalente al XIII secolo, ex casa dei Monaci Celestini. Ultimamente è stata impreziosita con dei murales di bellezza straordinaria, realizzati da artisti di fama internazionale.
Arsita, a 470 metri slm, ha come sfondo il Monte Camicia e dal primo sguardo risaltano le sue meraviglie paesaggistiche e i luoghi incontaminati che la circondano. Il centro storico, con il Castello e le sue vie, conserva intatto il suo fascino medievale. Famosa, allegra ed originale è “Valfino al Canto”, la festa che si tiene il 9 e 10 agosto. Al di fuori del borgo, il territorio di Arsita ospita alcuni punti di particolare bellezza ed interesse fra i quali la chiesa di Santa Maria d’Arabona, le sorgenti del fiume Fino e le Gole dell’Inferno Spaccato, peculiarità geologica.

3 - DOCK GRAN SASSO TERAMANO

Un agglomerato di case arroccate su uno strapiombo, che lo circonda da tre lati, per lo più inaccessibile e per tale motivo facilmente difendibile nella parte residua che lo lega alla montagna. Per tali caratteristiche che lo rendono simile ad un castello, appunto, dove per ragioni di sicurezza si concentrarono in epoca carolingia gli abitanti delle campagne circostanti, da allora divenuti ‘castellani’”. Castelli è tra le più famose località mondiali per la produzione della ceramica. Situato ai piedi del Monte Prena, è anche un ottimo punto di partenza per raggiungere alcune tra le vette più famose del massiccio del Gran Sasso.
Culla di religiosità e natura, con le vette del Gran Sasso sullo sfondo, tra i corsi del fiume Mavone e del torrente Ruzzo, nella valle Siciliana, c’è Isola del Gran Sasso d’Italia. Nel paese sono state rinvenute tracce di abitazioni risalenti al periodo neolitoco ma le prime notizie certe sulle sue origini si riferiscono all’XI secolo. Nota per il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata, uno dei più importanti del centro Italia, il paese custodisce bellezze naturalistiche e artistiche peculiari. Il territorio comunale appartiene al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e ospite una ricca biodiversità faunaggistica.
Azzinano è una frazione del Comune di Tossicia nota per aver dato i natali alla famosa pittrice naif Annunziata Scipione. Ispirato dalla sua opera, dal 2001 il suo centro storico è affrescato da meravigliosi murales naïf che raccontano i giochi di una volta. Una galleria d’arte a cielo aperto che ogni estate si arricchisce di nuovi dipinti, frutto dell’estro di tanti artisti provenienti da tutta Italia. Tale attenzione al naïf deriva dal fatto che la frazione ha dato i natali ad Annunziata Scipione, una delle più grandi pittrici naïf italiane; scomparsa nel 2018, le sue opere più importanti sono custodite nel Museo nazionale Arti Naïves di Luzzara, accanto ai capolavori di Antonio Ligabue..
Siamo al centro della Valle Siciliana, questo è il nome attribuito a questa zona, probabilmente per la via che la attraversa, la Via Cecilia costruita dal console Cecilio Metello nel 117 a.C. o per avervi abitato il popolo dei Siculi prima di approdare in Sicilia. Tossicia ha una storia millenaria e dal tempo dei Mendoza viene considerata la capitale della Valle Siciliana, ha rappresentato nel tempo un anello fondamentale per l’evoluzione artistica, culturale, economica e sociale dell’area compresa tra l’Adriatico ed il massiccio del Gran Sasso.

4 - DOCK ALTA VAL VOMANO E VAL CHIARINO

Montorio al Vomano è una cittadina posta alla base della strada maestra del parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Ha origine in epoca pre-romana ma la costituzione del borgo risale al Medioevo. Il paese si sviluppa sulle sponde del fiume Vomano presentando una parte alta sul lato sinistro dove è possibile vedere ancora oggi i resti dell’incastellamento medievale, e la parte bassa dove partendo dalla piazza principale, si snodano le caratteristiche vie dove sorgono le antiche abitazioni di costruzione seicentesca. Montorio vanta anche una grandissima e rinomata tradizione gastronomica, caratterizzata soprattutto per l’arte pasticcera con due prodotti d’eccellenza: il “bocconotto montoriese” e la “pizza dolce”, torta tipica abruzzese.
A poco più di 1100 metri slm, costituito da un insieme di piccole frazioni, Crognaleto si trova nella parte più alta della montagna teramana e si estende sui due versanti della valle del Vomano, tra il Gran Sasso e i Monti della Laga. Il comune fu istituito nel 1813, durante l’occupazione napoleonica attraverso l’unione delle frazioni contigue; prima di questa data il suo territorio faceva parte del comune di Roseto. Il paesaggio offre scorci di natura incontaminata: in un contesto di vasti boschi, pascoli e corsi d’acqua
Il lago di Provvidenza è un lago artificiale, situato lungo la SS80 del Gran Sasso d’Italia, nei pressi della frazione di Ortolano nel comune di Campotosto, realizzato attraverso lo sbarramento del fiume Vomano cin una diga alta oltre 50 metri. Suggestivo per le sue acque cristalline circondate da boschi, il lago è utilizzato come bacino di modulazione che raccoglie le acque della Centrale idroelettrica di Provvidenza per alimentare la successiva Centrale idroelettrica di San Giacomo. Percorrendo la parte sommitale della diga si accede alla Valle del Chiarino.
Valle molto suggestiva, tra i 1000 e i 1500 m di quota ricchissima di acqua e di boschi di alto fusto di faggio, fino agli estesissimi pascoli di alta quota tra il monte Corvo e il monte Ienca. Probabile sede di un antico castello, la valle conserva vestigia di antichi insediamenti, il Mulino Cappelli, la cappelletta di San Martino, i resti del villaggio degli Arcari, coloro che si dedicavano alla lavorazione del legno di faggio. Procedendo verso le pendici del monte San Franco si scorge il panorama mozzafiato del Lago di Campotosto e si raggiungono altri luoghi di culto, l’edicola della Madonna della Zecca sotto una parete rocciosa, e la chiesetta di San Vincenzo, posta all’imbocco della Valle del Vasto.

5 - DOCK VALLE DEL VASTO

Lunga e dal pendio poco accentuato, posta a circa 1000 m di quota, anche essa ricca di acqua, presenta un paesaggio dominato da querceti, ex coltivi, vegetazione azonale. Paesaggio mai monotono, regala scorci sorprendenti e nasconde numerosi luoghi di interesse, l’antica Masseria Cappelli con l’annessa chiesetta di S. Maria del Vasto, risalente al 1300, l’Eremo di Santa Maria della Croce, la Grotta a Male, la più estesa grotta nota del Massiccio del Gran Sasso. Sul versante sinistro della valle, presso San Pietro della Ienca, sorgono il Santuario Giovanni Paolo II e la chiesetta di San Clemente e allo sbocco della valle vi è la frazione di Assergi.

6 - DOCK ALTOPIANO DI CAMPO IMPERATORE

Ciò che maggiormente colpisce e affascina, a Campo Imperatore, sono gli spazi, le vaste dimensioni che sono sempre totalmente visibili, grazie anche alla vegetazione che è esclusivamente erbacea. Le cime che delimitano e circondano l’altopiano che, posto a una quota variabile tra i 1500 e i 1900 metri, sono tra le più elevate e suggestive dell’Appennino. Il noto antropologo e alpinista Fosco Maraini lo paragonò, per morfologia e caratteristiche, alla valle di Phari Dzong in Tibet. Da allora l’altopiano di Campo Imperatore viene comunemente definito come il “Piccolo Tibet”.
Fonte Cerreto è una località della provincia de L’aquila e rappresenta fisicamente la base di partenza della funivia che raggiunge la stazione sciistica di Campo Imperatore in inverno. Con la sua funivia, una porta per il turismo montano; è una importante stazione turistica realizzata nel XX secolo, meta in tutte le stagioni di un importante flusso turistico degli appassionati della montagna. La località è in grado di accogliere al meglio i visitatori con diverse strutture ricettive e commerciali.
A circa 1600 m di quota, all’interno di depressioni del terreno tra i pascoli, si incontrano piccoli specchi d’acqua naturali di origine carsica e glaciale, il Lago di Barisciano, il Lago di Passaneta, il Lago di Racollo. Gli stessi sono inseriti in uno degli itinerari montani più suggestivi di questo territorio: l’anello dei 3 laghetti. L’itinerario si sviluppa tra le sconfinate praterie di Campo Imperatore offrendo scorci maestosi del Gran Sasso d’Italia. Molto sono i luoghi di interesse culturale del percorso tra i quali i ruderi di Santa Maria del Monte a Paganica risalenti al 1100.
Affascinante gola con la morfologia modellata dai fenomeni glaciali e periglaciali. Molto suggestiva anche la grotta della Valianara presente all’interno del canyon. Riconosciuto come uno dei più affascinanti luoghi del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, è stato oggetto del set cinematografico “Continuavano a Chiamarlo Trinità”. Da qualsiasi direzione si raggiunga l’arrivo al canyon porta ad un cambiamento repentino del territorio, passando dalle rassicuranti praterie ad un ambiente primitivo quasi desertico.

7 - DOCK PENDICI DI CAMPO IMPERATORE

Le pendici del Gran Sasso sono caratterizzate da un affascinante paesaggio dove gli interventi dell’uomo degli anni passati rinvengono nei tanti borghi fortificati e nei magnifici castelli. Negli ultimi anni questi antichi borghi sono stati investiti da un importante flusso turistico che ne ha accresciuto notevolmente la fama. Notevoli investimenti, pubblici e privati, hanno riportato alla luce, soprattutto nel magnifico borgo di Santo Stefano di Sessanio, una magia logorata dal tempo e dall’abbandono.
Piccolo borgo di origine medioevale che incanta grazie al suo patrimonio storico e architettonico. Questo borgo fortificato e perfettamente conservato che si trova a 1250 metri di altitudine, divenne un importante centro economico sotto l’egemonia dei De’ Medici della Signoria di Firenze per il fiorente commercio della lana “carfagna” che veniva qui prodotta. Simbolo del borgo di Santo Stefano di Sessanio, la Torre Medicea risalente al XIV secolo e posta in cima al borgo aveva funzione di avvistamento.
Rocca Calascio rappresenta uno dei simboli più rappresentativi del territorio montano abruzzese. Un gioiello in pietra, dove anche piccolissime chiese nascondono capolavori inattesi. Il borgo è conosciuto per la sua Rocca, interamente in pietra, inserita in uno scenario naturale incantevole, scelto come set di opere cinematografiche di successo. Molto bella è anche la chiesa con pianta ottagonale di Santa Maria della Pietà, tempio eretto nel 1596 per festeggiare la vittoria della popolazione locale contro una banda di briganti.
Le prime testimonianze dell’esistenza di Castel del Monte risalgono all’XI secolo mentre il nome di Castellum de Monte compare per la prima volta nella bolla pontificia del 1283. Il paese nel corso del tempo è stato nelle mani degli Acquaviva, dei Piccolomini e infine ai Medici, infine con l’unità d’Italia divenne comune autonomo e venne incluso nella provincia de L’aquila. Si ammirano bellezze architettoniche come gli antichi portali, le finestre, i “vignali” (le scale esterne), gli archi e le volte di passaggio (gli “sporti”).

8 - DOCK VOLTIGNO E VALLE D'ANGRI

Piccolo altopiano carsico ricco di doline e laghetti stagionali o perenni (Lago Sfondo) circondato da vette e densi boschi di faggio. A separarlo dall’altopiano di Campo Imperatore ci sono il monte Meta ed altre piccole alture. «Un perfetto miscuglio di pianura, vette, boschi e profondi valloni che ne fanno uno degli angoli più selvaggi della catena orientale del massiccio del Gran Sasso». D’inverno quando è ricoperto dal manto nevoso, è frequentato da chi pratica sci di fondo, escursionismo, Fat Biking e ciaspolate. In estate la sua rete di sentieri è frequentata da chi pratica trekking, walking, trail running, mtb o passeggiate a cavallo.
La Valle d’Angri è circondata delle vette dei monti San Vito e Bertona. Caratterizzata da un territorio molto selvaggio, lontano dagli insediamenti, è solcata dal fiume Tavo che attraversando la valle passa infine vorticosamente in una grotta denominata Bocca dell’Inferno. Un tempo zona agricola, è ricca di alberi da frutto e conserva antiche abitazioni rurali, le “stinzie” in diverso stato di conservazione. La cascata del Vitello d’Oro, è un salto d’acqua di circa trenta metri alimentata da falde idriche profonde provenienti dal cuore del Gran Sasso d’Italia.

9 - DOCK COLLINA VESTINA

L’area Vestina è una vasta zona geografica che comprende i comuni dell’entroterra pescarese a nord del fiume Pescara, ma che anticamente comprendeva anche i comuni della valle del Fino. Prende il nome dall’antico popolo italico dei Vestini che abitava la zona. Le colline dolci, arrivano fino alle pendici del Massiccio del Gran Sasso dove sorgono i diversi comuni che dominano l’area. Pietanza principe dell’area è senza ombra di dubbio l’arrosticino. Spiedino di carne di pecora, tradizionalmente preparati dai pastori dell’area collinare pescarese hanno origine dalla piana del Voltigno e dal paese di Villa Celiera.
Montebello di Bertona è situato al centro dell’area Vestina ai piedi del monte che ne caratterizza il suo nome, il Bertona. Il territorio rientra nei perimetri del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. La Sua storia è particolare e curiosa in quanto si conosce più la sua preistoria che la storia. Ampiamente documentati sono i ritrovamenti di insediamenti umani risalenti al Paleolitico superiore fino al Neolitico mentre proprio sul monte Bertona ci sono stati dei ritrovamenti dell’epoca romana. Di particolare interesse è la “Stinzia Bertoniana”, tipico ricovero usato nella zona da contadini, pastori e carbonai ed oggi utilizzato come parco dedicato alle api e alla biodiversità e sede di eventi per la tutela e la promozione del territorio.
L’origine medievale di questo centro rurale è testimoniato dalle porte d’ingresso, dai percorsi tra le case con gli antichi forni e dalle caratteristiche scalette che attraversano il suo centro storico. Con la sua posizione arroccata su di un colle, è posta alle falde orientali del Gran Sasso d’Italia. Il territorio è molto vario con la presenza di ambienti naturali diversi, quali boschi, pascoli d’alta quota, ambienti fluviali, rupestri, forestali e coltivati. Numerose le falesie utilizzate per l’arrampicata sportiva. Non può non essere menzionato il suo prodotto d’eccellenza, il famoso “Pecorino di Farindola”.
Il Borgo di Villa Celiera, di origini medievali, sorge alle porte del Voltigno, su una rupe calcarea che domina l’alta valle del torrente Schiavone. Fa parte del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Da sempre a vocazione agricola, ha sviluppato negli ultimi decenni un turismo legato all’escursionismo, attraverso il trekking, walking, biking e sci di fondo e soprattutto un turismo gastronomico. È famoso infatti per essere considerato il paese dove hanno avuto origine i famosi arrosticini.
Bellissima cittadina di origini preromane, sorge su quattro colli: Colle Sacro con i suoi 438 metri, Colle Romano, Colle Castello e Colle Cappuccio, in una zona la cui frequentazione da parte dell’uomo risale almeno al Neolitico medio e fu l’antica capitale della popolazione italica dei Vestini. L’utilizzo del mattone, presente in tutti gli edifici e nei resti di alcune pavimentazioni, ha portato a soprannominare la città “città del mattone”. I diversi periodi storici che si sono susseguiti sono testimoniati dalle opere lasciate dall’uomo. La fontana dell’acquaventina è un esempio dell’epoca romana mentre la conformazione urbanistica, con le sue vie strette, è di epoca medievale. Il santo patrono di Penne è San Massimo, le cui reliquie si trovano nel duomo, Concattedrale Santa Maria degli Angeli. Penne è un paese ricco di arte, cultura, storia e natura.
Altro centro vestino di particolare interesse e bellezza, è sicuramente Loreto Aprutino. Ricca di storia e cultura, circondata da immensi uliveti, sorge alla sommità di un colle che domina il fiume Tavo. Il borgo, considerato tra i 300 più belli d’Italia, ha origini medievali, con vicoli stretti e pittoreschi, antichi palazzi, chiese ed infine il Castello che oggi ospita un hotel. Da visitare l’Abbazia di San Pietro Apostolo, chiesa madre di Loreto del 1400, preceduta da una suggestiva loggia che si affaccia sulla Maiella e la Chiesa di San Francesco d’Assisi, dal bel portale trecentesco con annesso il chiostro, mentre le memorie del paese e del territorio, sono conservate nel Museo delle Ceramiche di Castelli che raccoglie maioliche d’inestimabile valore e nel Museo dell’Olio.